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Un nuovo studio di Trappist-1 ci mostra novità importanti

Uno studio del 22 gennaio pubblica importanti aggiornamenti a proposito dei 7 esopianeti del sistema Trappist-1. Scopriamo cosa è stato scoperto.

Uno studio del 22 gennaio pubblica importanti aggiornamenti a proposito dei 7 esopianeti del sistema Trappist-1. Scopriamo cosa è stato scoperto.

I dati della Stella madre Trappist-1

TRAPPIST-1 (Wikipedia)
DatoValoreNote
Tipo di StellaNana RossaUltrafredda
Distanza39.5 al
Raggio0.119 raggi solari
Massa8% del Sole
Temperatura2550 K

Trappist-1 è una nana rossa estremamente fredda e piccola. Il sistema è composto dalla stella madre e 7 pianeti rocciosi. E’ stata scoperta nel 1999 con il progetto 2MASS. Essendo una stella molto piccola, i pianeti che la orbitano sono molto probabilmente in rotazione sincrona, questo elemento potrebbe essere un problema per la ricerca di vita.

I 7 pianeti di Trappist-1 sono simili tra loro

Arriviamo ora allo studio pubblicato nel Planetary Science Journal secondo cui i 7 pianeti del sistema hanno tutti una densità molto simile (che differisce del 3%): ossia presentano -probabilmente- anche gli stessi elementi e composizioni.

Da qui si sono aperti nuovi dibattiti sui diversi scenari che potrebbero presentare questi pianeti: Hanno un nucleo minore di quello terrestre o addirittura assente? questa immagine della NASA rappresenta 3 possibili scenari:

Crediti: NASA / JPL-Caltech

Gli scienziati della NASA hanno ipotizzato che se sulla superficie dei pianeti ci fosse acqua, essa sarebbe sicuramente maggiore di quella presente sulla Terra (Circa il 5% della superficie totale contro l’1% sulla Terra), sempre a causa della densità minore rispetto alla nostra.

Il sistema Trappist-1

Il sistema di Trappist-1 è costituito da 7 esopianeti, tutti con una probabile rotazione sincrona. Il pianeta più simile alla nostra Terra (con un ESI di 0.95) è Trappist-1 e.

Dall’articolo originale della NASA abbiamo preso questa immagine che rappresenta il sistema di Trappist-1 in confronto al nostro Sistema Solare.

Crediti: NASA/JPL-Caltech

Le Fonti

La pagina Wikipedia di TRAPPIST-1

L’articolo della NASA

Categories: Esopianeti
Michele Zanoni:
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