Negli ultimi anni grazie al telescopio Kepler e a nuovi metodi di ricerca siamo in grado di trovare una grande quantità di esopianeti, tra cui alcuni che potrebbero essere abitabili.
Ti ricordiamo che questa sezione è solo un’introduzione. Se ti interessa approfondire l’argomento ti consigliamo il sito Astronomiamo.
Cosa sono gli esopianeti?
Gli esopianeti sono semplicemente tutti i pianeti extrasolari, ossia al di fuori del sistema solare. Sembra che quasi ogni stella ne abbia almeno uno orbitante e considerando che la nostra galassia ha miliardi di stelle e che nell’universo ci sono miliardi di galassie… fai un po’ il conto di quanti esopianeti ci possano essere.
La ricerca degli esopianeti ha avuto una svolta dalla messa in orbita del telescopio Kepler (mandato in orbita nel 2009), in grado di trovare gli esopianeti tramite il metodo del Transito che vedremo nel paragrafo successivo.
I 3 metodi principali per scoprire gli esopianeti
I 3 metodi usati dagli astronomi per “scovare” gli esopianeti sono:
- Transito
- Spettroscopia Doppler
- Osservazione diretta
Transito
Il metodo del Transito è uno dei più usati e intuitivi: consiste nell’analisi della luce emessa dalla stella madre; nel momento in cui un pianeta le “passa davanti” (ossia, si interpone tra noi osservatori e la stella osservata), vi è una leggera diminuzione di luminosità apparente: la stella sembra meno luminosa di una piccolissima percentuale.
Spettroscopia Doppler
La spettroscopia doppler permette la misurazione della velocità radiale. E’ un metodo che consiste nell’osservare i cambiamenti della lunghezza d’onda della luce emessa da una stella a causa dell’effetto Doppler.
Doverosa la spiegazione dell’effetto Doppler: è un effetto derivante da un evento ondulatorio emesso da un oggetto che si allontana o avvicina a noi. Per via del suo moto, tale oggetto emette delle onde che ci appaiono allungate o accorciate (se si allontana ci appaiono allungate, se si avvicina accorciate). In realtà tutti i giorni ne abbiamo a che fare: pensate a quando un’ambulanza si avvicina verso di voi, il suono sembrerà più acuto, mentre se si allontana sembrerà più grave. Tale effetto è presente anche con la luce, in particolare quella delle stelle: più una stella si allontana da noi più l’onda luminosa si allunga e tende al rosso (da qui il famoso redshift) e viceversa, se la stella si avvicina tende al blu.
Nel caso della rilevazione di esopianeti, la presenza di uno di essi modifica (sempre per una piccola percentuale) la curva doppler, tale cambiamento segnala la presenza del pianeta cercato.
Osservazione diretta
Non ha bisogno di spiegazioni: in questo caso il pianeta viene osservato direttamente dal telescopio/radiotelescopio. Questa tecnica è poco efficace poichè è difficilissimo osservare direttamente un pianeta.
Lista dei 10 esopianeti finora scoperti con indice di similarità terrestre (ESI) più alto.
Ultimo aggiornamento: 11 dicembre 2020.
Come leggo i nomi dei pianeti? Il nome dei pianeti è composto dal nome della stella madre + la lettera alfabetica corrispondente alla posizione del pianete nel sistema solare.
Es: Teegarden (nome della stella madre) b (il secondo pianeta che orbita attorno la stella in ordine di vicinanza crescente).
Cos’è l’indice di similarità terrestre (ESI)? l’ESI (EARTH SIMILARITY INDEX), stabilisce da una scala da 0 a 1 quanto il pianeta in questione è simile alla terra. Le variabili sono tantissime: la posizione del pianeta nella “zona abitabile”, le dimensioni, la temperatura, la pressione ecc…
N.B: Un indice ESI alto non è sufficiente per stabilire che il pianeta sia abitabile, non sappiamo con certezza cosa determini questa caratteristica, ma è sicuramente un valore necessario per tale ipotesi.
NOME | ESI | DISTANZA | ANNO SCOPERTA | METODO DI SCOPERTA |
---|---|---|---|---|
Terra | 1.0 | / | / | / |
KOI-4878.01 | 0.98 | 1075 | 2015 | Transito |
TRAPPIST 1-E | 0.95 | 40 | 2017 | Transito |
Teegarden b | 0.95 | 12 | 2019 | Spettroscopia Doppler |
Gliese 581 g | 0.92 | 20 | 2010 | Spettroscopia Doppler |
Luyten b | 0.91 | 12 | 2017 | Spettroscopia Doppler |
TRAPPIST 1-d | 0.91 | 40 | 2016 | Transito |
Kepler-438 b | 0.88 | 640 | 2015 | Transito |
Proxima Centauri b | 0.87 | 4.2 | 2016 | Spettroscopia Doppler |
Ross 128 b | 0.86 | 11 | 2017 | Spettroscopia Doppler |
Osservazioni sull’argomento
Un doverosa precisazione sull’argomento della ricerca di forme di vita al di fuori del nostro sistema solare: molti sostengono che vista la grande quantità di pianeti potenzialmente simili alla terra presenti, è sicuro che esista della vita fuori dalla terra.
Tale affermazione non ha un fondamento: non sappiamo quali siano tutte le variabili necessarie alla vita. Si parla di una probabilità che non ha un percentuale conosciuta, potrebbe essere che noi siamo davvero gli unici fortunati a ragionare sull’argomento in tutto l’universo.
Vi ricordiamo la domanda che si è fatto il celebre E. Fermi da cui è nato il paradosso di Fermi: Se esiste davvero della vita fuori dalla Terra, come mai non ne abbiamo ancora rilevato la presenza?