Un nuovo articolo su Astrophysical journal descrive alcuni flares infrarossi estremi che provengono dal centro della nostra Galassia, in particolare dal buco nero supermassiccio Sagittarius A*
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Sagittarius A*, il nostro buco nero supermassiccio
Sgr A* è forse uno degli oggetti che più affascina gli astronomi. Si tratta di un buco nero supermassiccio contenente 4.1 x 106 masse solari ed è proprio al centro della nostra Via Lattea, nella costellazione del Sagittario.
Molti sono i misteri che lo caratterizzano: riusciremo mai a fotografarlo direttamente? Che ruolo ha nello sviluppo e movimento della Via Lattea? Cosa succede al suo interno e nei dintorni?
Come è stato scoperto
La scoperta di Sagittarius A* è collegata all’articolo di cui parleremo: per scovarlo gli astronomi hanno guardato intorno a lui, studiando i moti molto insoliti delle stelle che lo orbitano.
Il buco nero ha parecchie stelle e gas che lo orbitano, rendendolo un luogo estremamente attivo. In particolare la stella più vicina all’oggetto è S2, una stella che passa vicino al mostro ad una velocità superiore ai 5000 km/s, rendendola l’oggetto più veloce mai conosciuto.
La novità nei lampi infrarossi
L’articolo pubblicato su Astrophysical Journal descrive uno studio su delle emissioni di raggi infrarossi estreme da Sgr A*, tali emissioni sembrano essere le più violente mai conosciute e si sono verificate durante le osservazioni nel 2019.
Lo studio sostiene che i bagliori di infrarossi potrebbero essere dovuti alla caduta consistente di materiale dalle nubi G1 e G2, e probabilmente anche da S0-2.
Questo può essere importante per capire i processi fisici che avvengono nel buco nero, argomento su cui sappiamo ancora poco. Sembra però che il nome “buco nero” non sia più molto appropriato a questi oggetti estremamente attivi, i cui bagliori sono tra i più intensi mai registrati.